Ed è proprio la componente immateriale che garantisce alle aziende di avere una posizione di vantaggio competitivo permettendogli così di accrescere in maniera duratura nel tempo il suo valore economico e di prolungare la sua performance sul mercato. Secondo Jonathan Low ( pionere delle tematiche degli asset intangibili e autore del libro “Invisible adavantage) il peso dell’intangibile prevarrà sempre di più su quello del tangibile determinando il passaggio da un economia basata sull’industria e sui servizi ad una economia fondata sulla conoscenza. Ed è per questo motivo che gli investimenti in conoscenza, sviluppo, innovazione e formazione delle risorse umane hanno ed avranno per l’azienda entità superiore rispetto agli investimenti in beni tangibili. Qualsiasi cosa l’azienda fa può realizzarla grazie alle persone, le persone sviluppano creatività e tecnologia.

La motivazione del personale a tutti i livelli è fondamentale, così come la condivisione delle informazioni,vale a dire spirito di squadra e orientamento verso gli obiettivi. Il comportamento umano è il più difficile da amministrare. L’infinita varietà e imprevedibilità degli esseri umani fa si che sia enormemente più difficile trarne valutazioni generali. C’è una buona dose di imperfezione Ciò nonostante le persone sono l’unico elemento nelle aziende avente l’intrinseco potere di generare valore. Tutte le altre variabili, cassa, crediti, materiali, impianti, attrezzature etc. altro non offrono che potenziali inerti. Per loro natura non aggiungono nulla, a meno che un essere umano liberi quel potenziale e lo mette in azione. Le persone e non la tecnologia fanno la differenza. Uno scenario che deve, gioco forza, produrre stimoli costanti, promuovere la crescita professionale e culturale delle persone in un’azienda e che deve motivarle.

La società del futuro darà sempre più peso alle componenti relazionali. Oggi si assiste ad un ritorno alla centralità dell’individuo, a valorizzare la soggettività, la volontà, il gesto non meccanico, non di routine, in ogni campo del sapere e dell’azione organizzativa. Le organizzazioni sono fatte di persone che pensano, desiderano, lottano, sperano, soffrono così’facendo costituiscono i destini aziendali. Le persone chiedono all’organizzazione la soddisfazione di una serie di bisogni, oltre la retribuzione soddisfacente e la sicurezza sul posto di lavoro, la necessità di sentirsi parte di un gruppo, l’ascolto delle esigenze, il diritto di sbagliare, umanità, aiuto, sviluppo della personalità, organizzazione affidabile, riconoscimenti, partecipazione, responsabilità, desiderio di vedere realizzate le proprie capacità professionali. Il lavoro per l’uomo è importante, è un fatto naturale quanto lo svago o il riposo. Quindi è fondamentale il ruolo del capo come creatore di senso e di significati nel quotidiano agire organizzativo.

I suoi collaboratori possono e debbono contribuire al processo di scambio di idee ed esprimere una sorte di mente collettiva e di senso condiviso per promuovere un terreno di azione comune e gioco di squadra. Così come è importante l’apporto del singolo e anche fondamentale il risultato del gruppo. Si vince insieme non da soli.