E’ con questo spirito che Teamnetwork, attraverso la S.P.E.R.O. S.r.l., ha deciso di impiegare le pro prie energie e risorse per recuperare un’area abbandonata e profondamente degradata di Siracusa, restituendola alla fruizione pubblica e, nel contempo, dando alla città un’occasio ne di riscatto e di rilancio. E’ oramai accettato il concetto che il mare e il porto possono e de vono continuare ad essere risorsa per le co munità, sotto, però, aggiornati e moderni punti di vista. Il tema della riqualificazione dei “wa terfront” delle città, infatti, e il loro passaggio da ambiti industriali o post industriali ad ambiti urbani, è ampiamente vissuto e anima molto il panorama progettuale di questi anni.

L’area interessata dal Progetto, localizzata a Siracu sa nel tratto di costa compreso tra il Canale Regina ed il presidio dell’Aeronautica Militare (idroscalo), ricade all’interno di un’area urba na che costituisce di fatto la porta SudOvest della città per chi si dirige verso il centro sto rico oggi incapace, con tutte le contraddizio ni e inadeguatezze che la contraddistinguono, di reggere il peso del confronto con il nucleo storico che da lì a poco si palesa. Questi luo ghi, nei quali è tangibile la forte attesa di una nuova identità urbana che consenta un reale miglioramento diffuso dell’ambiente, del pae saggio, e quindi della qualità della vita, sono anche quelli, per scelta della Comunità, depu tati al rilancio della città e della sua economia.

Le Amministrazioni comunale, provinciale, regionale infatti, cogliendo pienamente que sta necessità, hanno già definito e scelto (nei molteplici livelli di pianificazione) che la solu zione di un nuovo equilibrio per l’assetto ur bano e del rilancio economico e di immagine della città deve passare dalla riqualificazione dell’area del porto e del suo “waterfront”. La riqualificazione della linea costiera si concre tizza con l’adozione in Consiglio Comunale, Delibera n.92 del 29/09/2003, dello Schema di Massima del nuovo Piano Regolatore del Porto (PRP) e si consolida attraverso la riclas sificazione del porto di Siracusa come porto turistico con esclusione della funzione com merciale. Anche il Piano Regolatore Generale (PRG) presenta il tema della valorizzazione del “waterfront” come uno degli aspetti priori tari per la città di domani.

Per il Porto Grande – la grande baia che si stende immediatamente a sud di Siracusa resta quindi consentito, ed è necessario che si avveri nel breve, l’uso che è stato ricono sciuto e definito come quello maggiormente sostenibile, che si avvicina di più al legame originario tra l’uomo ed il mare (connesso alla navigazione per curiosità, cultura e diletto), ovvero il diporto nautico di qualità. Il Proget to, denominato “Marina di Siracusa”, rispec chia fedelmente gli strumenti di pianificazione vigenti, tanto da aver concluso positivamente la fase di approvazione del Progetto Prelimi nare, con l’acquisizione di tutti i pareri degli Enti in sede di Conferenza dei Servizi in data 21/07/2009.

Come

L’area prescelta dallo strumento urbanistico (PRP) per l’ubicazione del porto turistico fu oggetto di un’attenta riflessione e di appro fondito dibattito in sede di tavolo tecnico, che il Comune istituì appositamente ed al qua le prese parte attiva la Soprintendenza BB. CC. e AA. Il sito in oggetto ricade all’interno di quella che viene denominata dall’Unesco “Buffer Zone” ed è senza dubbio alcuno la parte più degradata all’interno del perimetro del “Porto Grande” di Siracusa. L’Amministra zione Comunale ritenne essere questo il luo go più idoneo per allocarvi le nuove strutture portuali: in primo luogo perché, attraverso la realizzazione di queste, si sarebbe riqualificata un’area compromessa sotto il profilo ambien tale, in secondo luogo per la sua particolare orografia. L’accentuato andamento curvilineo della linea di costa, che in questo punto crea un’ansa , avrebbe reso, infatti, le strutture por tuali pressoché invisibili dal centro storico di Ortigia e non percepibili dal parco Archeologi co della Neapolis, queste ultime “Core Zone” per l’Unesco.

Il concetto guida del Progetto è stato quindi quello di realizzare un luogo urbano accoglien te ed ospitale, per tutti gli avventori, i cittadini, gli ospiti, siano essi diportisti e no. Particolare attenzione e cura è stata posta nella ricerca di una giusta armonia con il paesaggio, attraver so un’opera poco impattante, ben inserita nel contesto, con una cura architettonica specia le. L’uso di tutti gli accorgimenti e strumenti di salvaguardia ambientale miglioreranno la 

qualità delle acque e dei fondali, oggi scaden te. Il Progetto risponde compiutamente e pie namente a tutti gli standard qualitativi (funzio nali, estetici e di sostenibilità ambientale), che sono, tra l’altro, riportati sul “Piano Strategico di Sviluppo della Nautica da Diporto in Sicilia” (cap. 8 2006), e si attiene scrupolosamente ai requisiti di buona norma tecnica indicati dal PIANC, organizzazione internazionale per le infrastrutture della navigazione, e riferimento tecnico riconosciuto da 125 anni.

Punti di forza:

Attua una volontà già espressa dalla comunità
Il Progetto pone in essere le scelte già fatte dalla comunità locale (Schema di Massima del PRP) che vedono in questi luoghi la zona riservata alla marineria;

Asseconda la naturale vocazione dei luoghi
Il Porto Grande di Siracusa è l’idonea colloca zione di un “polo nautico”, rivolto alla possibili tà di ormeggio di yacht, con l’offerta di servizi di eccellenza;

Recupera arti e mestieri della tradizione
Il polo nautico porta con se la rinnovata esi genza di cantieri nautici nei quali riconvertire anche maestranze il cui mestiere si sta per dendo (maestri d’ascia, etc.);

Valorizza le peculiarità paesaggistiche ed ambientali
La zona di Pantanelli ed il tratto di costa antistante, godono di tre importanti potenzialità: essere limitrofi al centro cittadino verso nord ed alla Riserva Naturale Orientata CianeSali ne verso sud, avere uno scenografico affaccio a mare sul Porto Grande;

Recupera e restituisce alla fruizione della comunità una zona abbandonata
Il luogo al quale ci si rivolge, fortemente ca ratterizzato dalla presenza di un ex area indu striale in disuso, è dal punto di vista urbanisti co marginalizzato: esso non può che trovare nuovo valore attrattivo proprio nella realizza zione di un polo nautico di qualità che fornisca servizi completi alla marineria, ai diportisti, che contemporaneamente offra alla cittadinanza ed ai turisti un territorio urbano gradevole, e che, quindi, contribuisca allo sviluppo di una diffusa buona qualità della vita;

Accettabilità sociale dell’intervento
L’approdo turistico è concepito come un “ma rina aperto” in quanto prevede una serie di servizi aperti al territorio che genereranno un impatto sociale positivo;

Innesca meccanismi virtuosi di recupero urbano
Il tratto di waterfront interessato, oggi forte mente degradato, è una risorsa urbanistica troppo importante per il futuro di Siracusa;

Produce effetti economici positivi
L’opera avrà una positiva ricaduta occupazionale con la creazione di nuovi posti di lavoro, sia diretti che nell’indotto, e il consolidamento dell’occupazione esistente nei settori del com
mercio, del turismo, delle attività culturali, delle piccole e medie imprese artigiane e dei servizi collegati a tali settori.

Quando
Il Progetto “Marina di Siracusa” ha supera to positivamente la fase di approvazione del “Progetto Preliminare” ed, a seguito di ciò, ha ottenuto il via libera per la presentazione del “Progetto Definitivo”, consegnato agli enti nel mese di aprile del 2011. A far data dal completamento dell’iter appro vativo l’opera avrà un tempo di realizzazione di anni 4, con l’impiego di un numero com plessivo di risorse umane pari a 400 unità. In esercizio saranno impiegate 250 unità, tra personale diretto ed indotto.