Come molti sapranno, Babbo Natale ha origine in un santo cristiano vissuto nel IV secolo d.C.: San Nicola di Mira, vescovo della città di Myra (antica città dell’odierna Turchia). Durante la celebrazione della natività, il vescovo elargiva ai bambini meno abbienti dei doni per festeggiare il Natale. Nei secoli il personaggio ha subito varie evoluzioni, diventando in Olanda “Sinterklaas”, da cui poi deriverà l’anglosassone “Santa Claus”. Per arrivare alla figura di Babbo Natale com’è oggi, la storia si fa meno poetica. Per motivi prettamente commerciali – copertine di libri e simili – Santa Claus acquista peso e assume le renne, ma ha ancora il vestito verde della tradizione nordeuropea. Sul passaggio al vestito rosso, si vaga tra verità e leggenda. Leggenda vuole che, negli anni ’30 del secolo scorso, la Coca Cola® prese la figura di Santa Claus “ridipingendo- la” con i colori tipici della bevanda, e cioè il rosso e il bianco. La storia sarebbe stata ufficialmente smentita, ma nelle leggende c’è sempre un fondo di verità e, in fin dei conti, Babbo Natale è da moltissimi anni il “testimonial” della bevanda statunitense. Quale che sia il passato di questo personaggio, quando anche fosse veramente frutto di meri interessi commerciali, ciò non toglie che rappresenti ormai per tutti un momento di felicità e spensieratezza, soprattutto per i bambini. Privarlo dei significati che oggi porta con sé, solo a causa delle sue origini apparentemente distanti dalla festività religiosa, significherebbe sminuire quello che rappresenta nell’immaginario collettivo. Che, in fin dei conti, racchiude in sé valori come bontà, altruismo e affetto.