Sin dall’antichità classica i proverbi hanno richiamato l’interesse di filosofi e studiosi; lo stesso Aristotele diceva che erano i custodi della filosofia. La Sicilia, con le sue numerosissime raccolte di proverbi da quelle della fine del 400 a quelle del 500 fino a quella più recenti dell’800 del dottore – umanista Giuseppe Pitrè che ne raccolse più di tredicimila, potrebbe essere considerata la culla del motto proverbiale, ma il detto popolare in realtà non ha patria; anzi una delle sue caratteristiche principali è proprio quella di adattarsi alle circostanze sociali, territoriali, storiche e linguistiche. E infatti ne esistono di ogni epoca, in ogni nazione e in ogni lingua. Si può dire che i proverbi sono sempre esistiti e che la letteratura di tutti i popoli ha fatto sempre riferimento ad essi. I proverbi esprimono la verità in un modo facile da ricordare. C’è una scienza, la “paremiologia”, che studia i proverbi e che rappresenta assieme ai canti popolari, alle leggende, ai miti, tutta la ricchezza culturale di un popolo. Nei tempi passati quando l’analfabetismo era dilagante e l’elettronica ancora non esisteva, i proverbi avevano un’importanza fondamentale nell’istruzione dei figli, servivano a trasmettere loro i principali valori sociali. Si può affermare che i proverbi sono ancora oggi di attualità, nel senso che danno più efficacia al discorso, lo rendono più genuino e diretto. Il proverbio riporta ciò che la gente ritiene vero. Esistono molte somiglianze di proverbi di diverse regioni e nazioni. Molti proverbi siciliani sono omologhi a quelli di al tre regioni: Lombardia, Vene- to, Toscana etc... Può essere questo uno dei segnali dei flussi migratori che hanno avuto per centro la Sicilia, quale crocevia di storia e di popoli. 

Ecco alcuni proverbi siciliani:

Senti assai, parra picca e cridi nenti

(Ascolta molto, parla poco e non credere a nulla) Na vota si gabba a vecchia

E la vurpi ci dissi a lu cunigghiu: “non s’arrichisci mai cu lu travagghiu” (E la volpe disse al coniglio “non ci si arricchisce mai con il lavoro”) Cumannari è megghiu ri futtiri

Cumannari è megghiu ri futtiri (Comandare è meglio di fare l’amore)

Essere lu riavulu cu l’acqua santa (Essere il diavolo con l’acqua santa; si dice per due persone dal carattere assolutamente inconciliabile)

Cu nasci tunnu, non po’ moriri quatratu (Chi nasce rotondo non può morire quadrato; la natura di ogni personalità non si può cambiare)

Fari di ogni pilu nu travu (Far diventare un piccolo pelo una trave; tipico atteggiamento del permaloso ed esagerato)

Cu mangia fa muddìchi (Chi mangia produce briciole; errori ne commettiamo tutti)